Consigli per Investire in ORO



• Oro da Investimento

• La formazione del Prezzo

• Trattamento Fiscale

• Previsioni


Composizione

L'investimento in oro comporta un sacrificio iniziale, quello di legarsi a una merce fisica che va conservata in luogo sicuro e che, per sua stessa natura non frutterà interessi per tutto il periodo dell'investimento.
Va quindi immaginato come un investimento sul medio-lungo termine e non per un arricchimento veloce.

Per superare lo "choc psicologico" di avventurarsi su un mercato fisico nell'era dei mercati telematici cerco di aiutarvi con le considerazioni che seguono:

    • L'oro esistente in circolazione si aggira intorno al 2% del metallo circolante; si tratta di circa 100-125.000 tonnellate d'oro(un cubo coi lati di 17-18 metri), di cui dobbiamo considerarne disperso un buon 10% (sui fondali marini, nei tesori dispersi e, più recentemente, disperso in residui di lavorazione non recuperabili).
    • L'apporto annuo del sistema minerario mondiale (di nuovo a regime ormai dal 2008, dopo le sofferenze degli anni ottanta e novanta del secolo scorso) consiste in una attuale produzione di circa 2.200 tonnellate d'oro.
    • Il principale produttore è il Sudafrica (oltre 700 tonnellate); altri grandi produttori sono gli Stati Uniti (300 tonnellate), l'Australia (248 tonnellate) e la Russia (230 tonnellate). In tutta l'Europa occidentale non si cavano più di 28 tonnellate d'oro l'anno. In Italia solo 5 kg l'anno: la miniera di Alagna, in Valsesia, è stata chiusa 30 anni fa e in quella del Sulcis, in Sardegna, si estrae soprattutto argento.
    • Un terzo di tutto l'oro del mondo è conservato presso le banche centrali (circa 30.000 tonnellate), mentre il resto viene trasformato in gioielli o applicato nell'industria elettronica, spaziale e medica (l'8% dell'oro mondiale finisce in protesi dentarie). Ad oggi nei depositi della Banca d'Italia ci sono circa 2.000 tonnellate d'oro.
    • L'oro è un metallo molto tenero, si graffia e si bolla molto facilmente; per migliorare la sua fruibilità sia come monete che come gioielleria viene normalmente messo in lega.
    • Nel campo dell'oro da investimento il titolo di purezza viene espresso in millesimi e viene considerato di "buona consegna" quando il suo titolo di purezza è pari o superiore a 900 millesimi (cioè in pratica tutte le monete d'oro). Dalla tradizione orafa britannica proviene invece la misurazione della purezza in carati partendo da una scala che individua l'oro puro con 24 carati (ad esempio il classico oro da oreficeria è a 18 carati, definiti come 18/24, che corrispondono a 750 millesimi).

Il nostro suggerimento per accostarsi all'investimento in oro in Italia è quello di impiegare disponibilità in misura moderata rispetto al proprio capitale, non oltre il 10% del totale complessivo, in modo da non doversi trovare in futuro costretti a liquidare in condizioni di fretta o di necessità.
Trattandosi di un mercato fisico gli scarti sul mercato sono più alti dei costi dei mercati finanziari; di conseguenza, a parità di prezzo acquisto/rivendita, bisogna calcolare mediamente uno scarto tra denaro e lettera entro il 10% , ad esempio una sterlina che oggi comprate a 339,00 euro, la rivendete contemporaneamente a 307,00).

Sterlina Nuovo Conio 2013

Per consolidata tradizione il mercato italiano dell'oro preferisce le monete ai lingotti, anche se recentemente anche il lingotto ha riconquistato terreno.
Per una maggior facilità futura di realizzo anche noi suggeriamo che, almeno come inizio, le monete d'oro a largo mercato (Sterline, Marenghi, Krugerrand, 50 Pesos del Messico) rappresentino la più larga parte del portafoglio.

Adesso, vivendo in una economia dove i pagamenti non avvengono più in oro ma in banconote (euro, dollaro, ecc...), il valore di una moneta d'oro è dato dal suo valore di mercato (quotazione dell'oro * grammi di oro netti contenuti nella moneta) maggiorato di uno spread (un piccolo costo aggiuntivo) che viene trattenuto dai rivenditori per fare il loro guadagno.
Minore è il taglio della moneta o del lingotto che acquistiamo e maggiore è lo spread (o costo) che dobbiamo pagare al rivenditore.

Giova precisare che il prezzo "al grammo", cioè il parametro di misura "dell'economicità" delle monete si riferisce al contenuto netto di oro della moneta e non al suo peso sulla bilancia (che sarà necessariamente sempre uguale o maggiore).
Con titoli minimi entro i 900 millesimi (come vedrete nelle definizioni di legge in seguito) non viene conteggiato nel valore intrinseco il residuo, una mistura di rame e argento in quantità variabili, il cui valore è irrilevante rispetto a quello dell'oro.

E' importante non confondere le monete in metallo prezioso a largo mercato con le monete da collezione, dette anche monete commemorative o numismatiche. Infatti, il valore di queste monete da collezione dipende più dalla rarità e dalle sue rifiniture che dal reale contenuto di oro. Sono quindi poco adatte a chi vuole investire in oro.
Le monete da investimento invece, offrono ai piccoli investitori la possibilità di investire in oro con capitali veramente minimi.

Nel mondo la moneta in assoluto più scambiata e commerciata, tanto da diventare uno standard, è la Sterlina Inglese.
Le altre monete adatte all'investimento sono i Marenghi e, nell'ambito di pezzi più grossi, il Krugerrand Sudafricano e il 50 Pesos del Messico.

I lingotti esistono in diverse pezzature, da 1 a 12.500 grammi circa, comprese le pezzature in once prodotte da fonditori inglesi.
Composizione La pezzatura "commerciale" più conveniente e che a nostro giudizio meglio soddisfa le richieste dell'investitore è il pezzo da 100 grammi dove il prezzo è accettabile e la misura del pezzo è tale da non presentare problemi in un'eventuale futura rivendita anche in condizioni di necessità improvvisa.

Lingotti più pesanti rappresentano unità di valore singolo già decisamente grosse e in futuro potrebbero essere meno graditi dal mercato; lingotti in pezzature molto piccole invece, quand'anche accattivanti per il loro aspetto, diventano troppo cari nel rapporto peso/prezzo.

Gli ETC (Exchange traded commodities) sono uno strumento finanziario molto speculativo da utilizzare solo nel brevissimo termine, consci di tutti i rischi dell'utilizzo di tali strumenti, a differenza dell'oro fisico che da altre garanzie e certezze nel lungo termine.


In Italia non esiste un mercato regolamentato (Borsa) per determinare quotazioni ufficiali dell'oro e delle principali monete.

Sui principali quotidiani potete trovare le quotazioni del metallo e di alcune monete nel formato "denaro/lettera", questo significa che il primo prezzo che trovate corrisponde a quanto si può ricavare al momento e quello successivo a quanto bisogna spendere.

Questi prezzi sono forniti a titolo indicativo da un'azienda di Milano nostra collega.

Ogni operatore è libero di fare i propri prezzi, secondo la propria disponibilità o meno della merce in oggetto e con riferimento, ovviamente, al valore del metallo netto contenuto; a volte le differenze possono essere significative, in particolare sulle monete.


In base alla legge 7 del 7 gennaio 2000 art. 1 dicesi

"oro da investimento, intendendo per tale l'oro in forma di lingotti o placchette di peso accettato dal mercato dell'oro, ma comunque superiore ad 1 grammo, di purezza pari o superiore a 995 millesimi, rappresentato o meno da titoli; le monete d'oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi, coniate dopo il 1800, che hanno o hanno avuto corso legale nel Paese di origine, normalmente vendute a un prezzo che non supera dell'80 per cento il valore sul mercato libero dell'oro in esse contenuto, incluse nell'elenco predisposto dalla Commissione delle Comunità europee ed annualmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, serie C, nonché le monete aventi le medesime caratteristiche, anche se non ricomprese nel suddetto elenco...."

L'oro da investimento è esente da IVA.

L'eventuale guadagno di capitale (capital gain) è tassato in sede di dichiarazione annuale dei redditi con l'aliquota propria (attualmente il 26%) sul guadagno realizzato.

Nel caso non si possa presentare una documentazione che certifichi il valore iniziale dell'acquisto, si pagherà, sempre in sede di dichiarazione, un forfait pari all'aliquota propria dell'imposta sul venticinque per cento della somma incassata (quindi al momento si tratta del 6 per cento circa del capitale incassato).

Per ulteriori informazioni il testo integrale della legge è scaricabile dal sito del Parlamento Italiano:

http://www.normattiva.it


Aumenti a breve del metallo prezioso sono ancora attesi dagli analisti in conseguenza di spostamenti di capitali liquidi verso l'oro fisico in uscita dalla speculazione sui titoli del debito sovrano di stati in difficoltà.

Un ulteriore contributo al sostegno del mercato è dato dal costante afflusso di capitali freschi impiegati dai paesi emergenti (i cosiddetti BRICS), i cui PIL in costante rialzo e le minacce costanti di alta inflazione dovuta alla rapida crescita, producono rapidamente una buona quantità di ricchezza.

Registrata questa costante disponibilità liquida del mercato, le principali compagnie aurifere negli ultimi due anni si sono affrettate a chiudere i contratti forward, cioè le vendite a termine sul mercato cui abitualmente ricorrevano per migliorare la loro pianificazione finanziaria, ricomprandosi i contratti già venduti e hanno optato per vendite per contanti.

Aggiornamento del 1/2/2013

Canguro2013 Elefante2013

http://www.lbma.org.uk                           The London Bullion Market Association

http://www.goldfixing.com                        London Gold Fixing

http://www.monex.com                           Monex Precious Metals

 
Giandomenico Varallo s.r.l.
Acquisto e Vendita di Monete d'Oro e Lingotti d'Oro
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